Biblioteca Torres

LE BIBLIOTECHE DI MONREALE

Biblioteca Comunale Santa Maria la Nuova a Monreale

Piazza Guglielmo II 3, 90046 Monreale (PA)

Il re normanno Guglielmo II chiamò i Benedettini da Cava dei Tirreni per officiare il servizio nella nuova chiesa da lui fondata e i Benedettini erano un Ordine colto, che aveva salvato molti libri antichi: il primo nucleo della biblioteca “Santa Maria La Nuova” risale all’arrivo dei monaci che ricevettero molti privilegi da Guglielmo: fra le altre cose, l’abate fu elevato a dignità di arcivescovo e l’abbazia ebbe “libris et sacris vestibus argento et auro”. I monaci ebbero grande cura nel custodire i libri ricevuti in dono e le pergamene con i privilegi dell’abbazia, tuttavia la morte del sovrano e l’incalzare degli eventii portarono alla loro dispersione.

La biblioteca sarà ricostruita dopo circa 200 anni, ma nel 1591 la difficile convivenza tra benedettini e clero secolare porta  l’Arcivescovo Ludovico II Torres a smembrarla dividendo i libri fra i Benedettini, la biblioteca del Seminario e il convento dei Cappuccini.

Intorno alla seconda metà del XVIII secolo i monaci benedettini destinarono a biblioteca un ampio salone con volte a botte affrescate e pavimento di antica maiolica bianca, fino al 1866 l’accesso era consentito solo ai monaci e agli studenti della scuola di noviziato.  Nel 1875 il monastero venne ceduto al Municipio e nel 1877 fu istituita la Biblioteca Comunale di Monreale “Santa Maria La Nuova”; il suo patrimonio bibliografico fu accresciuto con libri dei Benedettini della vicina San Martino delle Scale e con libri del convento dei Cappuccini.

 Il Fondo antico della biblioteca comunale di Monreale è collocato all’interno di pregevoli scaffalature lignee a vista con scanalature dorate: è costituito da oltre 10.000 edizioni del XVI, XVII e XVIII secolo, da un nucleo di pregiati manoscritti miniati di epoca medievale, da incunaboli e altre rarità bibliografiche. Fra i reperti più curiosi troviamo un frammento di Evangelario del sec. XI, adoperato come rivestimento per libri: vergato nello scriptorium del monastero benedettino di Cava dei Tirreni, è arrivato a Monreale con i primi monaci. Fra numerosi e preziosi libri antichi c’è anche un esemplare del  primo libro stampato in Sicilia, nel 1478.


Fondo moderno della Biblioteca comunale “Santa Maria La Nuova”

Via Pietro Novelli n°5, 90046 Monreale (PA); dal lunedì al giovedì, dalle 8 alle 19 e il venerdì dalle 8 alle 13:30

Il Fondo moderno, situato nell’ex “Ospedale Santa Caterina”, è uno dei due fondi che compongono la Biblioteca comunale “Santa Maria La Nuova”. L’edificio, risalente al XVI secolo, si presenta con una bella facciata barocca ed è in pieno centro storico, nel quartiere del Carmine.

Viene considerato un punto di riferimento per i cittadini di Monreale e proprio per questa ragione si è impegnato a sviluppare progetti di promozione del libro e della lettura dedicati a tutte le fasce di età, con la collaborazione con enti, istituzioni, associazioni, scuole, università e altri soggetti che operano sul territorio. Sono attivi alcuni gruppi e circoli di lettura costituiti da gruppi di persone che si ritrovano per parlare e discutere insieme dei libri che hanno letto per condividere il piacere della lettura, le emozioni provate e per approfondire i temi trattati. La biblioteca offre anche delle visite guidate per far conoscere gli spazi, servizi, le collezioni e le sue attività.


Biblioteca “Ludovico II de Torres”

Via Arcivescovado n°2, 90046 Monreale (PA); dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13.30

Per volontà del cardinale Ludovico II de Torres, nel 1591 al 1° piano dell’appena fondato Seminario arcivescovile viene inserita una biblioteca e l’iscrizione posta sotto la finestra centrale ne ricorda ancora oggi le finalità: “Religioni et bonis artibus”, trasmissione della fede e delle arti liberali.

L’arcivescovo Ludovico II de Torres è uno dei protagonisti culturali del suo tempo, e sulla biblioteca fondata nel Seminario riportiamo quanto scrisse nel 1702 il benedettino Michele del Giudice: “arricchì il Seminario con la sua nobilissima libreria, copioso di più che 50 armarj di volumi, li più singolari in tutte le materie che in questi tempi si fossero stampati e ottenne da Clemente VIII bolla di scomunica contro chi ne distraesse per qualsiasi causa libro o foglio….”.

Altri arcivescovi come Girolamo Venero, Francesco Testa e Benedetto Balsamo ne incrementano il patrimonio donando i loro libri.

L’arcivescovo Ludovico II de Torres donò alla Biblioteca anche la sua quadreria: dei “quasi trecento ritratti” di uomini illustri riferiti dal benedettino del Giudice ne rimangono 168 ma, collocati nella grande sala a sovrastare le pregevoli scaffalature lignee, creano un ambiente insolito e particolarmente suggestivo.

Cattedrale Monreale

Il Duomo di Monreale è una meraviglia architettonica di stile romanico-latino-normanno-bizantino: è semplice, maestoso e severo. Racchiude una grande profusione di ricchezze, i mosaici su fondo d’oro avvolgono la fabbrica interna per più di seimila metri quadrati…

Fontana Chiostro Monreale

Il Chiostro dei Benedettini era parte del convento ed è uno dei chiostri più importanti dell’area mediterranea, è il cuore di tutto il complesso abbaziale ed è un esempio bellissimo di architettura bizantina in Sicilia…

La Collegiata

A partire dalla fine del Cinquecento nei vari quartieri di Monreale fioriscono chiese e cappelle che esprimono la devozione religiosa e anche l’impegno caritatevole di Confraternite religiose e laiche. Gli edifici utilizzano i canoni architettonici del Barocco…

Fontana del Tritone

Per un paese tutto arrampicato alle falde del monte Caputo le fontane sono essenziali. È un paese che nella parte bassa ha tutta la ricchezza d’acqua del bacino del fiume Oreto, ma nella parte alta non ha sorgenti. E un arcivescovo del ‘700 addirittura decise di costruire un acquedotto per portare l’acqua nelle case dei monrealesi…

Quartiere Ciambra

Nella Historia della chiesa di Monreale, pubblicata nel 1596 dall’arcivescovo Ludovico II Torres con lo pseudonimo di Gian Luigi Lello – suo segretario personale – leggiamo che Monreale era divisa in quattro parti. La prima e più antica, il Pozzillo, prendeva nome dall’acqua che scorreva…