Programmare il viaggio
Con l’eccezione delle località di parenza e di arrivo, Monreale e Palermo, dove abbondano le strutture ricettive, il Cammino attraversa borghi e territori che, non essendo meta di turismo di massa, offrono limitate opportunità di ospitalità e ristoro.
E’ pertanto opportuno programmare per tempo il viaggio, accertandosi della disponibilità di tali strutture.
Per agevolare tale programmazione, oltre alle strutture ospitanti amiche del Cammino indichiamo in un’unica mappa anche altre strutture.
Tenete conto che alcune strutture amiche, anche se non sono esattamente sul percorso, offrono un servizio navetta: vi accolgono sul punto più prossimo del Cammino e vi riportano indietro al mattino. Se comunque incontrate difficoltà, potete sempre rivolgervi alle associazioni locali indicate in ogni tappa.
Non indichiamo le strutture su Palermo, tranne quelle amiche, perchè sono tantissime e non avrete difficoltà a reperirle.
Quando intraprendere il cammino
La Sicilia ha un clima mediterraneo, le estati sono calde e molto lunghe e gli inverni miti e piovosi. Le stagioni intermedie sono molto mutevoli.
Le piogge possono completamente mancare, anche per lunghi periodi, e in genere in estate non piove.
Le temperature invernali nelle aree costiere sono miti, con massime che raggiungono e spesso superano i 15°C; periodi di gelo e neve sono assenti o di breve durata. Le temperature estive sono molto calde: in genere sono mitigate dalle brezze marine e dall’umidità non elevata, ma possono raggiungere i 35° e arrivare anche oltre i 40°.
Si deve tener conto però che buona parte del Cammino supera i 600 mt di quota e che il clima varia in base all’altitudine e all’esposizione ai venti dominanti.
Le zone interne, specialmente quelle più elevate, presentano un andamento climatico più continentale o anche montano con forte escursione termica stagionale e giornaliera, valori più freddi d’inverno e più freschi in estate in base all’altezza dei rilievi.
Con questo clima il cammino può effettuarsi in qualunque periodo dell’anno anche se ciascun periodo ha i suoi limiti e il suo fascino. In ogni stagione cambia l’atmosfera, cambiano i colori. In inverno non pensate di trovare tutto bruciato dalle gelate; nelle giornate di sole troverete i campi di un verde splendente e ai bordi delle strade non mancheranno i primi fiori, ci si sente in primavere.
Dopo le piogge aspettatevi però alcuni tratti del cammino molto fangosi e in estate ci sono giorni particolarmente caldi in cui può essere opportuno trascorrere all’ombra le ore più torride.
Cosa Portare
Il cammino dei Mille, anche se si percorre interamente una delle due varianti, non è molto lungo ma può impegnare per un periodo compreso dalla settimana ai dieci giorni e più. È importante quindi, prima di intraprenderlo, allenare il proprio fisico allo sforzo continuativo a cui non si è abituati. Occorre avere nelle gambe (e nella testa!) la forza per superare dislivelli in discesa ed in salita, su sentieri e trazzere, a volte, molto accidentati.
Essere allenati significa godere appieno della bellezza e della storia del territorio che si attraversa. Camminare per sette/dieci giorni, lontano da casa, implica avere con sé un equipaggiamento adatto allo scopo.
Un buon sistema per la scelta del materiale da mettere nello zaino è chiedersi se quello che si vuole portare è realmente utile, necessario e indispensabile.
Cominciamo dal contenitore.
Zaino: Lo zaino dovrà avere una capienza di 50/60 lt. e dovrà essere leggero, resistente ed avere diverse tasche esterne. Pieno, dovrà avere un peso compreso tra gli otto e gli undici kg., a seconda del fisico del viandante (10/12% del proprio peso corporeo).
Giacca: 1 leggera, impermeabile, traspirante e antivento.
Mantello antipioggia: Anche se in estate è poco probabile doverlo usare, meglio portarlo in tutte le stagioni.
Pantaloni: 2 pantaloni lunghi, con cerniere a mezza coscia.
Felpa: 1 felpa leggera (estate/autunno); 1 felpa pile (inverno/primavera).
Mutande, calzette fazzoletti: 3 per ognuno.
Cappello: 1 a falde larghe in paglia (estate/autunno) o 1 impermeabile a falde larghe (inverno /primavera).1 berretto di lana o pile consigliabile nelle giornate ventose e fresche ( inverno/primavera/tardo autunno)
Asciugamani: 1 grande e 1 piccolo, rigorosamente in microfibra (il cotone è ingombrante e asciuga nel doppio del tempo).
Set pulizia: Sapone, dentifricio (tubo piccolo), spazzolino scomponibile e tagliaunghie.
Coltello: 1 e possibilmente multiuso.
Occhiali da sole
Borraccia: 1 da 1 lt., possibilmente termica.
Costume da bagno
Ghette parapioggia (inverno/primavera).
Medicine: Disinfettante, cerotti, compresse per il mal di testa, compresse di cortisone per allergia a punture di insetti o api e calabroni, pomate antinfiammatorie per tendiniti o dolori muscolari. crema solare/idratante
Scarpe: Le scarpe hanno una importanza notevole. una regola fondamentale é quella di utilizzare scarpe usate in precedenza, per evitare vesciche ai piedi. Le vesciche rallentano la marcia e costringono ad assumere delle posture errate che possono causare delle tendiniti e indolenzimenti muscolari. Oltre a un paio di scarpe da trekking, alte al malleolo, con suola vibram è utile disporre di un paio di scarpe leggere da trekking o un paio di sandali da trekking che hanno il vantaggio di mantenere il piede asciutto ed evitare così il formarsi delle temute vesciche ai piedi e un paio di ciabatte per la doccia.
Calze da trekking: almeno 4 paia.
Coppia di bastoni telescopici: Consigliati. Si rendono utili e necessarie sia nelle discese che nelle salite dei tratti di sentieri accidentati e con forti pendenze, ma non sono indispensabili.
Documenti: carta di identità, tessera sanitaria o tessera europea di assicurazione malattia, patente di guida.
Fondamentale portare qualcosa da mangiare: nella maggioranza delle tappe non vi sono pinti di ristoro intermedi.
Telefonino e powerbank.
È buona abitudine portare dei sacchetti di plastica dove mettere indumenti sporchi da lavare o altro.