
LE CHIESE
A partire dalla fine del Cinquecento nei quartieri di Monreale fioriscono Confraternite religiose e laiche, chiese e cappelle che si rifanno allo stile barocco. Ricordiamo le chiese degli Agonizzanti, di san Castrense e della Madonna dell’Orto che sono espressione del pregevole tessuto monumentale della cittadina normanna.
LA CHIESA DEGLI AGONIZZANTI
edificata alla fine del ‘400 di fronte al Duomo, su un preesistente edificio medievale posto all’interno della cinta muraria e inglobato nel suo perimetro, è un gioiello dell’arte barocca. La struttura ad unica navata ne giustifica l’utilizzo come ex cappella delle carceri nell’epoca dell’ Inquisizione. L’interno è decorato con il più delicato stile barocco, mai pesante: putti ,ghirlande e statue allegoriche vengono attribuiti a Procopio Serpotta, figlio e allievo del grande Giacomo (che è stato fra i più importanti artisti isolani di quegli anni).
LA CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORTO
venne edificata nel 1619 nel quartiere Bavera in un giardino dove esisteva una cappelletti con l’immagine della Madonna. A pianta rettangolare a tre navate, la chiesa fu arricchita da numerose opere d’arte, tra cui il dipinto di Pietro Novelli “L’angelo custode”, oggi esposto al Museo diocesano. Gli stucchi sono barocchi, l’altare è circondato da cantorie in legno ricoperto da una patina d’oro. In una teca è conservata una statua della Virgo dormiens recentemente restaurata. Attorno alla chiesa si sviluppò un reclusorio per le monache francescane.
LA CHIESA DI SAN CASTRENSE
è l’unico elemento architettonico superstite di un complesso monastico fatto edificare nel 1499 dal cardinale Giovanni Borgia per accogliere le monache benedettine. La chiesa, di impianto rettangolare e ad una sola navata, fu fatta restaurare nel Seicento dall’arcivescovo Venero. Nelle pareti laterali ci sono cappelle cieche ornate con altari in marmo intarsiati, inquadrati da archi decorati con stucchi di scuola serpottiana. Sopra l’altare è collocata la “ Madonna del popolo in Gloria” di Antonio Novelli (1602), padre del più famoso Pietro. Lungo le cappello laterali si succedono statue e dipinti. Nella parte superiore della navata di destra sono ancora visibili le finestre in ferro dorato lavorate a petto d’oca, da cui le monache partecipavano alle sacre funzioni. L’ingresso è sovrastato da un coro ligneo del Settecento.
LA CHIESA DEL SALVATORE
è detta Collegiata, venne edificata nel Seicento per la venerazione del S.S. Crocifisso: sin dal tempo dell’arcivescovo Venero il simulacro del Crocifisso viene portata in processione ogni anno nel giorno tre del mese di maggio, in memoria del miracolo della scomparsa della peste a Monreale.
La chiesa è in cima ad una scalinata nel quartiere Carrubella ed è riccamente decorata. Nella zona del presbiterio, sulla parete di sinistra sopra il coro si può ammirare un dipinto di Matías Stomer.
Il simulacro del S.S. Crocifisso, sopra l’altare, è riconducibile alla scuola dello scultore Antonello Gagini. Agli inizi del ‘700, sulla parete esterna del santuario venne realizzato un pannello di maiolica di 50 mq circa, raffigurante il Crocifisso che veglia su Monreale.
LA CHIESA DELL’ODIGITRIA
meglio conosciuta come chiesa dell’Itria, è situata nel quartiere Carmine. Edificata nel 1596, è dedicata alla Madonna “Odigitria”, ovvero “colei che indica la via”, culto di matrice bizantina legato ad un’icona venerata nel territorio sin dal Medioevo. La facciata semplice contrasta con la ricchezza dell’interno decorato con stucchi del Serpotta e affreschi della scuola di Pietro Novelli, come “San Francesco che riceve le stimmate” nella volta del presbiterio.
Sull’altare era posta la pala della “Madonna dell’Itria“ di Giuseppe Alvino,risalente al 1590, oggi al Museo diocesano. Nel 1646 in un’area della chiesa venne edificato l’Ospedale di Santa Caterina, che con una bella facciata barocca si affaccia sulla via Pietro Novelli: oggi ospita il Fondo moderno della biblioteca comunale “Santa Caterina“ e l’archivio storico comunale intitolato allo storico monrealese Giuseppe Schirò.
LA CHIESA DI SANT’AGATA DEL MONTE
è sulla via Palermo, è chiusa da molti anni e prende nome dalla Compagnia del Monte di Pietà. Ha impianto basilicale a tre navate con decorazioni in stile barocco di scuola serpottiana. Pregevole il pavimento in maiolica del XVII secolo. Si prevede un suo imminente restauro.
LA CAPPELLA ROANO
All’interno dell’itinerario barocco si colloca la Cappella del Crocifisso, meglio nota come Cappella Roano, edificata all’interno della navata destra della Cattedrale alla fine del ‘600 per volere dell’arcivescovo spagnolo Giovanni Roano. Riccamente decorata con “marmi mischi”, ovvero gli intarsi marmorei policromi, la cappella ospita anche le spoglie mortali del suo committente. Ha pianta esagonale ed è sormontata da una cupola culminante con una lanterna. L’apparato decorativo sviluppa il percorso della Redenzione cristiana, nel vano interno lo spazio è scandito dalle statue dei profeti Ezechiele, Daniele, Isaia e Geremia che indicano il Cristo.
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